filosofia

La scelta delle cave da dove estrarre i marmi e le pietre naturali veniva un tempo effettuata in base
alla bontà del tessuto e alla bellezza del colore; poi, l’avvento dei sistemi industriali per le
lavorazioni ha fatto sì che la selezione si realizzasse col criterio dell’omogeneità dei blocchi, tutti
d’una certa grandezza e facilmente lavorabili dalle macchine. Il risultato è che siamo circondati da
materiali scadenti per qualità, durevolezza, bellezza.
Se ci fermassimo per un attimo a riflettere sulle nostre vite, il nostro lavoro, le nostre abitudini,
probabilmente noteremmo che la maggior parte di noi va perennemente di corsa, non ha tempo,
non sa più aspettare; se vede un oggetto lo deve avere, sùbito. Dobbiamo ottenere,
immediatamente e sul momento, il nostro pezzo industriale, identico a tanti altri. 
Convinti che sia necessario tornare a produrre ciò che effettivamente occorra, selezionando il
materiale in funzione del progetto, valorizzando il bene prodotto, rendendolo durevole nel tempo,
noi di Pulchria siamo ritornati ai vecchi sistemi di scelta dei materiali. 
Gradualmente l’attività di selezione s’è estesa anche al legno.
Ogni pezzo è realizzato per il suo committente. Solo dopo che l’oggetto è stato ordinato inizia il
processo produttivo. 
Perché ogni opera risponda ai criteri d’utilità, per svolgere la sua funzione nella maniera migliore;
di solida durevolezza, per evitare di saccheggiare il nostro pianeta con continui prelievi; di
bellezza, perché l’uomo è tale nella sua esigenza naturale d’armonia, di proporzionalità e di sobrio
equilibrio.